domenica 7 luglio 2013

Giveaway Al di là di te

Ciao amici è da molto che non scrivo sul blog, troppi impegni di lavoro mi consumano!
Oggi vi invito a visitare questo link
http://themydiarysecret.blogspot.it/2013/07/nuova-collaborazione-giveawey.html
Perché è in palio una copia del libro di Argeta Brozi, Al di là di te che io ho già acquistato ma ho voluto partecipare ugualmente. Seguite le regole e incrociate le dita :)

Bye bye

venerdì 17 maggio 2013

Dove osano le farfalle, il mio nuovo romanzo

Ciao amici!!! Oggi vi presento in anteprima la copertina del mio nuovo romanzo, in uscita nei primissimi di Giugno. Vi do anche una piccola anticipazione della trama : )


Sinossi.
Il vero amore giunge sempre inaspettato e ha il sapore di una favola. Così è per Greta che ci racconta la sua vita travolta dalla passione. Un’onda dell’immenso mare di Napoli la spinge ad assaporare istante per istante un momento che potrebbe non ripresentarsi… Una storia d’amore che supera ogni barriera, del tempo e dello spazio.

Biografia.
Antonella Sgueglia nasce a Napoli il 26 Febbraio 1985.
Laureanda in Lingue e letterature straniere, studia tecniche di scrittura, editing e correzione bozze.
Diplomata all’accademia di moda della sua città, ha frequentato corsi di recitazione, dizione, musica e coreografia presso i migliori teatri napoletani.
Lavora come traduttrice freelance di lingua inglese per un ente di certificazione internazionale, soprattutto si occupa di testi tecnici e manuali. 
Tra le pubblicazioni annoveriamo le poesie “Seppur nascessi cento volte” e “Lo sforzo non è amore” edite da Aletti editore nelle rispettive antologie “Verrà il mattino e avrà un tuo verso, X edizione” e “Parole in fuga vol. 9”.
Nel 2013 pubblica i romanzi “A scuola con portamento” (Società Editrice MonteCovello) e “Dove osano le farfalle” (EMV edizioni). 
Collabora con riviste letterarie e blog di informazione con cui condivide i suoi racconti, articoli e recensioni. Per contattarla, visitate il sito http://antonellasgueglia.altervista.org

giovedì 16 maggio 2013

Intervista Alberto Forni - Guida al self publishing

Ciao amici, oggi intervisto per voi Alberto Forni che ci presenta il suo ultimo lavoro Tutto quello che devi sapere per pubblicare (e vendere) il tuo e-book - Guida al self publishing che trovate nei principali on line stores in formato e-book. Ma prima conosciamo la sua biografia e la sinossi dell'ultimo lavoro.


Biografia.
Sono nato a Bologna di venerdì 17 ma non sono scaramantico.
Per Stampa Alternativa ho curato il millelire Scrittrice precoce a pochi mesi scriveva il suo nome - Autobiografie di scrittori non illustri e il volume Mondo Hacker 1.0.
Ho pubblicato la raccolta di racconti Avanti Veloce - Cronache da un mondo pop (Fernandel, Baldini&Castoldi).
Sono stato fra gli autori della trasmissione radiofonica Dispenser di Radio 2 e di quella televisiva Viva la crisi di Rai 3.
Ho scritto per riviste come Wired, T3, Flair, Grazia, Panorama, Linus.
Sono autore del blog Fascetta Nera, dedicato alle fascette dei libri, e del sito iltuoebook.it che si occupa di editoria digitale e self-publishing.

Sinossi.
Che cos’è il self-publishing? È solo un campo giochi per scrittori incompresi o l’ultimo passo di una rivoluzione dell’editoria iniziata vent’anni fa con il desktop publishing?
Oggi, chiunque può pubblicare un e-book e andare alla ricerca di potenziali lettori. E per quanto il successo non sia alla portata di tutti, le potenzialità rimangono.
Questa guida affronta molti degli aspetti legati all’autopubblicazione, a partire dalla realizzazione tecnica di un libro elettronico fino alla sua promozione. Perché se a uno scrittore tradizionale è richiesto solo di saper scrivere (o al limite, in qualche occasione, di saper anche parlare di ciò che scrive), uno scrittore “indipendente” deve essere in grado di correggere e formattare il proprio testo, creare una copertina, scegliere il “giusto” prezzo da applicare al libro o i canali attraverso cui distribuirlo, deve conoscere bene il funzionamento degli store digitali e magari avere anche qualche nozione di base sui principali aspetti fiscali o i meccanismi dei motori di ricerca. Senza contare l’impegno richiesto per la promozione, che rischia di diventare un’attività parallela.
Insomma, diventare editori di se stessi può anche sembrare un’idea entusiasmante, ma richiede senza dubbio molta applicazione. La strada del self-publishing può essere ricca di soddisfazioni, ma è necessario comprendere a fondo i meccanismi di un ecosistema che si trova ancora in una fase pionieristica e le cui regole vengono ridefinite di continuo. Chi pensa che basti rendere disponibile il proprio e-book su qualche sito per venderne migliaia di copie, non si comporta diversamente da chi invia un dattiloscritto a un editore e si aspetta che a stretto giro di posta gli arrivi un contratto di pubblicazione.
È vero, come insegnano le storie di successo degli autori self-published d’oltreoceano, che la ricetta è molto semplice: basta scrivere un buon libro e saperlo promuovere. Ma come ogni buon cuoco sa, a volte sono proprio le ricette più semplici a rivelarsi le più difficili.

Intervista.
1) Ciao Alberto, benvenuto nel blog Sussurri di Parole. Sei autore di programmi radiofonici e televisivi, hai pubblicato diverse opere e ora stai promuovendo il tuo ultimo lavoro incentrato sul self-publishing. Raccontaci il tuo percorso lavorativo.
- Ciao Antonella, in realtà il mio percorso è molto poco istituzionale. Per varie vicissitudini, dopo la licenza classica ho iniziato a lavorare in banca ma dopo due anni mi sono licenziato. Quindi ho fatto per quasi un decennio il fotografo e l’operatore video poi, alla soglia dei trent’anni, ho deciso di provare a scrivere perché era la cosa che volevo fare da sempre. Ho iniziato a scrivere dei racconti e a farli girare, caricandoli sul web (che all’epoca, metà degli anni Novanta, era una grande novità) e mandandoli ad alcune riviste di letteratura. Ho cominciato quindi ad apparire su queste riviste e anche in alcune antologie, poi ho curato due libri per Stampa Alternativa e nel 1998 sono arrivato alla pubblicazione con un piccolo editore di Ravenna: Fernandel. Tre anni più tardi questa raccolta di racconti, Cronache da un mondo pop, è stata acquistata e ripubblicata dalla Baldini&Castoldi con il titolo di Avanti Veloce. In quel periodo avevo iniziato a lavorare per una trasmissione radiofonica di Radio 2, Dispenser, che ha avuto così tanto successo da andare avanti per dieci anni. In questo periodo ho smesso di scrivere narrativa, quello che facevo mi bastava e mi dava soddisfazione e comunque non sentivo di avere niente da dire. A partire dal 2010, quando la trasmissione è finita, ho fatto per un po’ il giornalista freelance scrivendo per varie riviste come Wired, Flair, Grazia, Panorama e altre. Però la situazione dell’editoria, e in particolare dei periodici, è ormai compromessa e non vedo alcun futuro percorribile per questa professione. Sono invece molto attratto dall’editoria digitale e dal self-publishing ed è in questo settore, adesso, che sto cercando di aprirmi una strada. L’anno scorso poi mi sono anche riavvicinato alla narrativa: avevo una storia in testa che volevo raccontare da anni, una storia incentrata sulle velleità artistiche, sull’ambiente dell’arte “con contributo dell’autore”. Così ho scritto questo romanzo, Seguirà buffet, che mi sono da poco autopubblicato.

2) Qual è la tua opinione riguardo all’auto-pubblicazione? Ritieni che sia più facile inserirsi in un contesto letterario oppure si è “screditati” per non avere un marchio editoriale?
- Io credo fortemente nell’autopubblicazione perché credo da sempre nell’autoproduzione, che non dimentichiamolo ha una storia di tutto rispetto nel mondo artistico del Novecento: a partire dal dadaismo per arrivare al punk. Nei primi anni Novanta, sull’onda del desktop publishing, acquistai un computer, uno scanner e una stampante laser per farmi una fanzine musicale in casa. Impaginavo, stampavo, collazionavo, imbustavo e spedivo, oppure andavo nei negozi di dischi e lasciavo qualche copia. Adesso, il fatto che uno il proprio prodotto lo possa non solo realizzare, ma anche distribuire e vendere mi sembra un fatto straordinario, una rivoluzione epocale.
Certo, le case editrici fino a oggi hanno avuto una funzione di filtro, e al di là delle polemiche sulla selezione editoriale, che ovviamente è un meccanismo tutt’altro che perfetto, hanno comunque costituito un baluardo che impediva a prodotti che stanno abbondantemente al di sotto della media di raggiungere il mercato. Nel self-publishing invece l’unico giudice è il mercato, il che se vogliamo è anche un fatto positivo, il problema è che non c’è nessun tipo di controllo o selezione e onestamente, bisogna dirlo, la qualità media delle autopubblicazioni è ancora piuttosto bassa. Poi, un po’ anche per questo motivo, continua a esistere il pregiudizio che se uno si autopubblica è perché in fondo non ha trovato nessuna casa editrice che lo volesse fare. Io credo e spero che pian piano questa idea cambi e l’autore self-published sia visto come uno che ha scelto questa strada per altri motivi: l’immediatezza con cui è possibile realizzare un progetto, la libertà di cui si può godere e anche, perché no, per il fatto che a parità di vendite si tratta comunque di una scelta economicamente vantaggiosa.

3) Cosa propone la tua guida al self-publishing? Illustraci i punti chiave indispensabili per gli autori indipendenti.
- Il punto di partenza è ovviamente quello della scrittura. E chiunque abbia fatto il lettore per qualche casa editrice o si sia confrontato con l’invio spontaneo di dattiloscritti sa che la qualità media di quello che gira è piuttosto bassa. E non parlo solo di quella fetta di scrittori che fa errori ortografici o mette insieme delle frasi involute che capisce solo lui, ma in generale di chi ha magari una qualità accettabile ma comunque non mostra niente di particolare o eclatante, sia a livello di storia che di linguaggio che di capacità di saper raccontare. Non entro di più nell’argomento perché da una parte c’è sicuramente una questione di gusto personale che incide nei giudizi, dall’altra, purtroppo, una capacità di accettare e ascoltare le critiche che spesso è prossima allo zero. Io mi rendo conto che uno scrittore vuole solo sentirsi fare dei complimenti, fa parte del gioco, funziona così anche per me, però chi è sordo e impermeabile a quello che viene dall’esterno non può fare alcun passo avanti, non può migliorare. Per questo motivo, intendo occuparmi quasi solo di aspetti tecnici e visto che nel self-publishing l’unico responsabile di quello sta sulla pagina è l’autore, be’, allora è giusto che se la prenda lui questa responsabilità. Quindi, a prescindere dalla capacità di partenza riguardo alla scrittura e alla storia, i due punti fondamentali sono: un buon libro e la capacità di promuoverlo. Un buon libro significa un testo pulito e privo di errori, un e-book con una copertina professionale, formattato e presentato bene. La capacità di promuoverlo significa far sapere agli altri che il libro è disponibile e far venire loro la voglia di leggerlo. Questo non è facile, soprattutto perché ancora non ci sono regole codificate e tutti stanno facendo esperienza, cioè dei tentativi, con più o meno successo. Inoltre il confine tra autopromozione e spam è labile e bisogna stare molto attenti a non superarlo. Per costruirsi una reputazione servono molti sforzi, ma basta poco per distruggerla. Quindi nel mio libro vengono trattati tutti gli aspetti che un neofita che si avvicina all’editoria digitale e al self-publishing deve sapere. Perché forse non ci si pensa ma per quanto l’idea di diventare editori di se stessi sia entusiasmante, richiede il fatto di farsi carico, oltre alla scrittura, anche di tutta una serie di competenze che solitamente, fino a oggi, erano delegate all’editore, quindi l’editing del testo, la correzione delle bozze, la realizzazione della copertina, la formattazione del testo, la creazione dell’e-book, e poi questo libro va messo in vendita, bisogna sapere come proporlo, far sapere che esiste, farsi promozione, insomma, ci sono tante cose che improvvisamente finiscono sulle spalle di un autore. E spesso l’autore non è in grado di affrontare tutto questo, o perché non possiede le competenze tecniche, oppure perché non sa dove rintracciare le informazioni. Ecco, io spero che questa guida possa essere utile a tutti quelli che vogliono tentare questa strada.

4) Tu sei un autore che ha pubblicato con case editrici. Qual è la differenza tra la pubblicazione con un gruppo editoriale e l’auto-pubblicazione? Ritieni che i primi siano “favoriti” rispetto ai secondi o ci stiamo avvicinando alla parità?
- Il percorso tradizionale è ancora in vantaggio per due motivi. Il primo è l’imprimatur che la pubblicazione con una casa editrice conosciuta porta con sé. Certo, magari ci sono libri autopubblicati di buon livello e invece schifezze edite da grandi case editrici ma sono eccezioni, il concetto non cambia: fra dire che hai pubblicato con Feltrinelli e che ti sei autopubblicato c’è un abisso incolmabile. In parte si tratta sicuramente di un preconcetto, come ho detto prima, che comunque ci vorrà un bel po’ di tempo perché cambi. Sull’altro versante invece, quello strettamente economico o del “ritorno” che uno scrittore può avere da una pubblicazione, la forbice si va restringendo. Un libro tradizionale ti dà ancora una certa visibilità e ti permette magari di creare dei contatti, ottenere delle collaborazioni editoriali, però il settore è molto in crisi e l’indotto è sempre meno, per cui quando io sento di qualche autore self italiano che in un anno ha portato a casa mille o duemila euro mi sembra già un bel passo avanti, visto che spesso un esordiente tradizionale quella cifra lì non la vede né sotto forma di anticipo né di diritti d’autore. Poi certo entrare nel giro editoriale ha comunque ancora un certo prestigio e come ho detto dei ritorni, ma dal punto di vista delle royalties, visto che l’aspettativa media per il libro di uno sconosciuto è tipo 500 copie, il divario si sta per annullare. Se poi teniamo conto che nei prossimi anni la penetrazione del libro elettronico crescerà, a scapito di quello tradizionale, il momento in cui si arriverà a un bilanciamento è piuttosto vicino.

5) Parlaci del tuo blog Fascetta Nera.
- Il blog è nato circa un anno fa e pubblica principalmente fascette, che poi io commento in maniera sarcastica. Pubblico anche materiale riguardante il marketing editoriale in senso più ampio, ma sempre prendendo di mira i difetti dell’editoria. Devo dire che il riscontro che ha avuto mi ha un po’ colto di sorpresa. Non solo ne hanno parlato diversi quotidiani come La Repubblica o Il Giornale, ma ormai nell’ambiente editoriale è conosciuto praticamente da tutti. Diciamo che finché mi diverto, vado avanti.

6) Programmi futuri?
- Per il momento sono impegnato nel far conoscere la guida che ho scritto e il sito iltuoebook.it, che spero diventi un punto si riferimento per il self-publishing italiano.

7) Grazie per essere stato con noi, saluta i nostri lettori come preferisci.
- Auguro tanti libri autoprodotti (fatti o letti) a tutti.

I miei e-book (senza fascetta)
http://amzn.to/124wNn8



lunedì 6 maggio 2013

intervista a Louise Candlish-recensione Da quando non ci sei

Ciao amici oggi ho il piacere di intervistare per voi Louise Candlish che ha gentilmente risposto alle mie domande. Di seguito trovate l'intervista originale e sotto la mia traduzione. Nel caso non la conosceste, inserisco la recensione di un suo capolavoro intitolato Da quando non ci sei.
Mi raccomando seguitela sul suo sito web http://www.louisecandlish.co.uk/ e su twitter https://twitter.com/louise_candlish 


1) How much is difficult the writer's job and what is your aim when you are writing a story? 
A writer's job is difficult because of the working conditions rather than the work itself! It's tough to work alone and to keep yourself motivated and focussed. There are endless distractions. I always aim to write stylishly and interestingly, to create convincing characters, but most of all, to tell a story that is surprising and thought-provoking. I strive to bring original elements to my plots because I get disappointed whenever I read a book and can predict from the start exactly what it going to happen.

2) Who is Louise in her private life?
I am a mother of one daughter, who is ten, and the owner of a Labradoodle dog and a black-and-white cat. I love my home city of London. I spend a lot of time writing and so do not have too much time for exciting hobbies, however, I do love escaping to France and Italy for holidays and have set several books in those countries to give me the excuse to keep escaping! (Most recently, Other People's Secrets is set in Lago d'Orta; The Day You Saved My Life is set in Paris.)

3) Which are your projects for the future?
I have just finished The Disappearance of Emily Marr, which will be published in the UK in August. It is set partly in the Ile de Re in France and partly in London. It is the story of a young woman who has an affair with a married man and becomes the victim of media persecution. I'm now working hard on my next novel, in which a young couple buy a house for less than it is worth and try to find out why the previous owners sold up so suddenly.

Traduzione.
1) Quanto è impegnativo il mestiere dello scrittore e qual è il tuo obiettivo quando scrivi una storia?
Il lavoro di uno scrittore è difficile a causa delle condizioni di lavoro, piuttosto che il lavoro stesso! È complesso lavorare da solo e mantenere se stessi motivati e concentrati. Ci sono infinite distrazioni. Mi propongo sempre di scrivere con stile elegante e interessante in modo da creare personaggi convincenti, ma più di tutto, di raccontare una storia che sia sorprendente e stimolante. Mi sforzo di portare elementi originali alle mie trame perché vengo delusa ogni volta che leggo un libro e posso prevedere sin da subito esattamente ciò che sta per accadere.

2) Chi è Luisa nella sua vita privata?
Sono madre di una figlia, di dieci anni, e possiedo un cane Labradoodle e un gatto bianco e nero. Amo la mia città, Londra. Trascorro molto tempo a scrivere e quindi non ho abbastanza tempo per passatempi interessanti, però, amo scappare in Francia e in Italia per le vacanze dove ho ambientato alcuni libri per avere una scusa e continuare a fuggire! (Più di recente, Other People's Secrets è ambientato a Lago d'Orta, The Day You Saved My Life, a Parigi.)

3) Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho appena finito The Disappearance of Emily Marr, che sarà pubblicato nel Regno Unito nel mese di agosto. È ambientato in parte nella Ile de Re in Francia e in parte a Londra. È la storia di una giovane donna che ha una relazione con un uomo sposato e diventa vittima di persecuzione mediatica. Ora sto lavorando duro per il mio prossimo romanzo, in cui una giovane coppia acquista una casa per meno di quello che vale e cerca di scoprire perché i precedenti proprietari hanno venduto così all'improvviso. 


Scheda libro.
Titolo: Da quando non ci sei
Editore: Sperling and Kupfer
N. Pag. 457

Recensione.
Da quando non ci sei racconta la storia di una donna che trascorre le sue giornate con insoddisfazione. Il matrimonio sembra sorretto unicamente dalla presenza della piccola Emma, l'angelo biondo della casa.
Un giorno giunge la telefonata che nessuna madre vorrebbe ricevere: il pullman della gita, su cui viaggiava la bambina, si è scontrato con una macchina. Ci sono feriti e due morti. Il terrore che Emma sia tra le vittime, le gela il sangue. Ed è così che il sorriso svanisce dandole, però, la spinta a cambiare la monotonia della sua quotidianità. Lascia il marito a Londra e si rifugia a Santorini dove la madre aveva vissuto fino all'adolescenza, dopo la tragica morte della sorella durante un terremoto. 
Rachel parte per scoprire di più sulle sue origini e le dinamiche non proprio chiare di come la zia morì. Sarà la stessa madre a rivelarle tutto ma solo dopo aver toccato con mano il dolore della figlia, un dolore che Rachel cerca di combattere con tutte le sue forze. La donna seguirà il suo percorso grazie all'aiuto di nuove compagnie e sarà in grado di riconquistare la serenità di un tempo per riscoprirsi donna.
Un romanzo dalle tinte forti, di una madre che vede togliersi il dono più grande e, di conseguenza, torna ad essere solo una donna, una moglie poco convinta, ma non più madre. Allontana anche gli amici più cari per non leggere nei loro occhi la pena e la gratitudine per non spartire il medesimo lutto. 
Il lettore tiferà per Rachel fino all'ultima riga e con lei apprenderà vecchi segreti e verità celate da finto perbenismo.  

venerdì 26 aprile 2013

Oggi parliamo di me

Ciao amici oggi vi lascio il link di un'intervista rilasciata al blog dell'autrice Teresa di Gaetano perché affrontiamo temi importanti e soprattutto scoprirete molto su di me come donna e non solo autrice. Quindi vi invito a visitare il suo blog ^_^ http://terrysfantasy.blogspot.it/2013/04/una-conversazione-con-antonella-sgueglia.html
Baci :)

martedì 23 aprile 2013

Giftaway 5 libri in palio

http://libridilo.blogspot.it/2013/04/1-anno-con-i-libri-di-lo-giftaway.html

Ciao amici bloggers, qui sopra trovate il link del blog I libri di Lo, gestito da una collega fantastica. Il 02 Maggio è il suo primo compliblog e noi tutti vogliamo farle i nostri auguri. Io e altre 4 colleghe abbiamo messo in palio una copia autografata del nostro libro. Per partecipare e rientrare nei 5 vincitori dovete commentare il post nel blog al link che vi ho indicato. Avete tempo fino al 05 Maggio ^_^ in bocca al lupo e auguri in anticipo a Lo' ;)

sabato 20 aprile 2013

Audiorecensione Chiarasole, anoressia e bulimia


Ciao amici, stamattina mi è giunta una mail da spreaker in cui diceva di usare la piattaforma altrimenti i miei followers avrebbero sentito la mia mancanza. Seppur sappia che sono messaggi standard, obbedisco presentandovi una buona lettura. Potete ascoltare l'audiorecensione qui  oppure al video sopra riportato.
Si tratta di una biografia di Chiara Ciavatta, scritta da David de Filippi intitolata Chiarasole, col sottotitolo Anoressia e bulimia: un’esperienza di vita e di morte. Su facebook c'è la pagina dell'associazione, cliccate qui per visitarla.
Link al sito internet per l'acquisto del libro: http://www.chiarasole.it/librochiarasole.html


Chiara posa in copertina e sembra difficile credere che una così bella ragazza sia passata per la distruzione di se stessa, privandosi e poi abbuffandosi di cibo e col tragico tentativo di suicidio.
Questo libro è stato pubblicato da Idea Libri nel 2003 e narra, in 200 pagine circa, il tunnel vissuto dalla protagonista. Chiara oggi è una donna sana che ha aperto con suo marito un centro di recupero Mondosole per aiutare le altre ragazze in cerca di aiuto. Il centro si distingue per la passione mostrata dai fondatori che vietano le severe punizioni e violenze fisiche o psicologiche descritte anche nelle pagine di questo libro; orrori che non stimolano la guarigione, anzi, feriscono ancor più quel briciolo di orgoglio  e dignità che provano a mostrare queste giovani.
14 anni di sofferenza con passaggi irrequieti tra anoressia e bulimia con conseguenti effetti drastici sulla salute come l’amenorrea, ossia la mancanza del ciclo mestruale, dimagrimento e scomparsa del tessuto muscolare nel caso dell’anoressia, e gonfiore disomogeneo per la bulimia, con o senza induzione di vomito.
Svenimenti, irritabilità, solitudine e tristezza; incapacità di dialogare con i genitori e sentirsi un caso da studiare per medici e compagni di scuola.
Sono pagine di sofferenza di chi lotta con il cibo, in lotta con una frase udita da piccola, pronunciata dalla madre durante un litigio con suo padre: “Maledetto il giorno che ti ha vista nascere.”
Il rifiuto letto negli occhi ed ascoltato, fece scattare in lei la voglia di dimostrare che i suoi genitori potevano essere orgogliosi di lei, cominciando con l’essere bella. Molti alimenti grassi come i fritti non rientravano nell’alimentazione di quella famiglia ma Chiara li desiderava e li divorava di nascosto, per non sentire la madre chiamarla “golosa”.
Una realtà attuale, inalterata, nonostante i dieci anni trascorsi dall’uscita del libro. Ragazze ossessionate dal peso corporeo, che arrivano a 30 chili e, come nel caso di Chiara, se passano alla bulimia, il loro peso balza a 90 chili. Nessuno riesce a comprendere gesti insalubri se non chi vi sia passato; a volte neppure i medici specialisti nel settore sanno infondere il calore e la comprensione di cui queste anime necessitano.
Non aggiungo altro, vorrei che compraste questo libro, su amazon costa scontato 5 € ed è un’edizione cartacea meravigliosa. Inoltre, potete aiutare il centro Mondosole acquistandolo direttamente dal loro sito al costo di 15 € ossia il prezzo di copertina più le spese di spedizione.
Insieme possiamo sconfiggere il male solo se lo conosciamo. Rinchiuderci nell’ignoranza porta allo sfascio.
Alla prossima.

giovedì 18 aprile 2013

Correzione manoscritti


Ciao amici bloggers, chi più di noi sa quanto sia importante leggere un testo corretto e scorrevole? Prima da autrice e poi da lettrice e blogger conosco bene le dinamiche editoriali. Un testo privo di logica e ricco di ciò che vengono denominati refusi (solo per celare la propria difficoltà nello scrivere), viene rifiutato prima dalla casa editrice, che mai pubblicherebbe - se seria - un testo pieno di errori, e poi dal lettore nonostante si salti il passaggio editoriale inserendo il proprio lavoro su siti di autoproduzione. Quindi, il lavoro di Editor diventa sempre più importante per tendere una mano a quanti hanno in mente una bella storia ma trovano enormi difficoltà. Per la correzione del tuo manoscritto puoi contattarmi all'indirizzo e-mail: sgueglia.antonella@gmail.com
Ti aiuterò non solo da autrice ma soprattutto da correttrice di bozze.
Ciao :)

Intervista a Cetta de Luca, self publishing o editoria tradizionale?


Ciao amici bloggers, oggi intervisto per voi con vero piacere Cetta de Luca che ci racconta i suoi lavori letterari e affrontiamo insieme il tema delicato dell'editoria odierna.


1) Ciao Cetta benvenuta nel mio blog. Ti ho notata su un articolo della rivista Myself e mi ha colpito la tua storia artistica. Tu parti con la pubblicazione del romanzo Colui che ritorna, edito dalla casa editrice Melody ma l'entusiasmo iniziale viene sfumato dalla mancata promozione che ogni autore si aspetta. Raccontaci qual è la tua considerazione sul mondo editoriale in base alla tua esperienza.
- Ciao Antonella e grazie per avermi invitata. Io ho una buona considerazione del mondo editoriale in genere, non si può fare di tutte le erbe un fascio. Il problema è che tutti gli scrittori hanno dell’editoria un’idea “romantica” (me compresa) per cui l’editore adotta uno scrittore e il suo progetto e punta tutto, come alla roulette. Non è così. Gli editori investono su un libro, e il meno possibile. Si tratta di un’operazione commerciale, ovviamente. Oggi è richiesto all’autore di collaborare (come minimo) alla promozione del “prodotto libro” perché con l’avvento dei social network la pubblicità classica (e costosissima) ha perso di significato. Nel mio caso il problema è stato la totale mancanza di promozione. Io non ho collaborato con loro, ho fatto tutto da sola, e questo non era nel contratto. La cosa positiva è che non si trattava di editoria a pagamento (non lo avrei mai fatto), ma in ogni caso di una casa editrice piccola e neonata, che aveva un bel progetto ma, probabilmente, mancava di esperienza. Per fortuna alcune clausole che avevo inserito nel contratto mi hanno consentito di rescinderlo senza penali (rivolgetevi sempre a un avvocato prima di firmare) e, da quel momento in poi, mi sono rivolta al self publishing.

2) Parlaci del tuo primo romanzo, Colui che ritorna.
- Come parlare del primo figlio… Colui che ritorna è “nato” in 21 notti e 21 giorni di gestazione. Di notte scrivevo e di giorno correggevo. Praticamente non ho mai dormito. L’ho scritto in trance. Prende spunto da un fatto realmente accadutomi, esattamente la sera prima che cominciassi a scriverlo. È una storia di “incastri temporali” come è stata definita splendidamente in una recensione. Si svolge oggi e nel tardo medioevo e i protagonisti percorrono le loro vite in parallelo, incontrandosi e separandosi, in un percorso che, in entrambi i casi, dura 37 anni. Li accomuna il pellegrinaggio della Via Francigena, come un cordone ombelicale fisico che lega i fatti, i luoghi, le distanze. È una doppia storia d’amore dove il tempo e lo spazio convergono verso un’unica soluzione. Lo hanno definito anche “romanzo di formazione”, e in realtà lo è, considerando che nel viaggio della vita che i protagonisti compiono c’è la crescita individuale e la ricerca della consapevolezza. E c’è la speranza, quella che ci fa dire ogni giorno che, chissà, tutto può sempre accadere.

3) Come mai prima ti firmavi Sed de Luca? Ha un significato?
- Sed è un nomignolo che mi hanno dato i miei figli da piccoli. La casa editrice lo trovava simpatico come pseudonimo e così lo abbiamo utilizzato. Per gli scritti successivi, la raccolta di poesie e di racconti, ho continuato ad utilizzarlo. Poi ho pensato che fosse giunta l’ora di uscire allo scoperto col mio vero nome.

4) Su Amazon troviamo Appunti, una raccolta di tue poesie con la traduzione in lingua inglese. Ne ho lette alcune e devo ammettere che sono profonde e la traduzione è eccellente. Descrivi il rapporto che hai con la poesia.
- La poesia mi appartiene da sempre. È la prima forma di espressione letteraria che ho sperimentato. Credo di aver scritto la mia prima poesia all’età di 6 anni, e da quel momento in poi non ho mai smesso. Le mie poesie sono generalmente brevi, quasi degli aforismi. In realtà in me vivono due anime: quella narrativa, che ha bisogno di spazio per esprimersi, per descrivere, per approfondire; e quella ermetica, che nella sintesi vede l’immediatezza del pensiero. Amo molto l’ermetismo come movimento letterario e credo che una poesia debba essere così, diretta, senza troppe parole che, alla fine, sono come parafrasi di ciò che si vuol dire. Una poesia è come l’ispirazione che la muove: un lampo di luce.
La raccolta Appunti è nata prima di tutto in lingua italiana. Sono poesie che ho scritto negli ultimi 15 anni e che ogni tanto rileggevo, domandandomi cosa farne. In realtà le poesie tra le quali ho scelto sono molte di più, ma quelle inserite nel libro sono l’estrema sintesi del mio modo di percepire la vita. Nella versione bilingue ho coinvolto un amico, poeta e linguista, per la traduzione. Se tradurre un libro è difficile, vi assicuro che tradurre poesie lo è ancora di più, e con l’amico Lino Milita abbiamo fatto un lavoro a quattro mani che mi soddisfa pienamente.

5) Cetteide è un racconto umoristico sul rapporto tra una figlia cinquantenne single e la madre settantenne vedova. Qual è stata l'ispirazione o l'aneddoto che ha dato il via alla narrazione?
- Io ho definito Cetteide un “divertissement”. In realtà è un diario. Cetteide è assolutamente tutto vero. Lo scorso anno ho trascorso le vacanze con mia madre e già dal viaggio di andata ho capito che sarebbe stata un’estate indimenticabile. Ho cominciato a raccontarla su Facebook e su Twitter. Sono praticamente rimasta in contatto con i miei amici via web e ho raccontato loro, man mano che si verificavano, gli avvenimenti legati alla mia avventura con mia madre. E loro si divertivano e facevano il tifo per la genitrice, ovviamente. Da lì è nata l’idea, a vacanze finite, di raccogliere i racconti in un libro, arricchendolo con quegli episodi che non avevo raccontato.

6) Nata in una casa di donne, sarà molto presto sul mio comodino perché la trama mi incuriosisce. Parlacene.
- Nata in una casa di donne è il mio secondo romanzo. Anche qui il viaggio della vita visto come crescita nella consapevolezza è l’argomento centrale. Ho una particolare predilezione per tutto ciò che riguarda il tempo che passa e i sommovimenti che questo semplice e naturale accadimento provoca in ciascuno di noi. In questo caso specifico racconto la storia di una famiglia “declinata al femminile”, una storia che abbraccia un arco temporale di 50 anni e collocata in un’Italia che dal dopoguerra a oggi, cambia drasticamente e, assieme a lei, tutti i protagonisti. Nella storia l’io narrante è una delle figlie, la più grande, che guarda con occhio non sempre obbiettivo a questa famiglia e scava nel rapporto non idilliaco col padre, unica figura maschile di rilievo. Ci sono quindi i rapporti tra padre e figlie, tra figlie e madre, tra sorelle, ci sono gli scontri, le incomprensioni, gli odi e gli amori. Ma anche qui alla fine c’è la speranza e, soprattutto il perdono. E nel momento del perdono è come se la Nemesi che sempre si ripete, uguale a se stessa, improvvisamente si interrompesse, come a voler dare un nuovo corso a una nuova storia, che è nel futuro e che quindi non si conosce. Questo romanzo è idealmente il secondo di una trilogia, tutta dedicata all’universo femminile, che è cominciata appunto con Colui che ritorna.

7) È il tuo secondo tentativo con una casa editrice, ti senti più spalleggiata o credi che le piccole e medie editorie siano bloccate da una minima diffusione che spesso relegano al loro sito internet senza distribuirlo come dovrebbe invece essere fatto?
- Nata in una casa di donne è il mio secondo tentativo con una casa editrice tradizionale, ma è stato fatto con maggior oculatezza e con più esperienza. L’Erudita è un progetto della Giulio Perrone Editore, quindi ha alle spalle una realtà consolidata dell’editoria indipendente che sta regalando al pubblico lettore autori interessanti (Giuseppe Aloe, ad esempio, finalista allo Strega nel 2012). Certo il problema della diffusione minima rimane. Dipende molto dai costi di distribuzione, per cui le piccole e medie realtà preferiscono distribuire poco e affidarsi di più a una sorta di “print on demand” per evitare resi pazzeschi che non portano nulla a nessuno. Un libro non può restare sugli scaffali a prendere polvere, e il turn over nelle librerie, considerando l’enorme numero di libri pubblicati, è velocissimo.

8) Potresti paragonare le due esperienze da autrice, da self publisher a pubblicata con casa editrice?
Per quanto riguarda le due esperienze devo dire che, in entrambi i casi, la mia partecipazione è preminente. Con il self publishing mi occupo di tutto, controllo tutto e decido immediatamente cosa pubblicare e quando. La promozione pesa tutta sulle mie spalle, e forse questo è il lato più negativo, perché, diciamolo, si trascorrono molte ore sul web. Con la pubblicazione con la casa editrice certo, ho ceduto qualcosa per quanto riguarda i diritti d’autore, ma almeno c’è collaborazione per quanto riguarda la promozione e un supporto professionale e qualificato per tutto ciò che riguarda l’editing e l’oggetto libro. E in più c’è la distribuzione nelle librerie, minima, ma c’è.
Credo che il selfpublishing sia un’esperienza incredibile per quanto riguarda gli e-book, frontiera che ancora gli editori tradizionali affrontano in modo approssimativo o non cogliendone appieno le potenzialità. Pensiamo agli alti costi che ha un e-book pubblicato da una casa editrice e al vincolo dei DRM. La problematica reale sta nella credibilità che lo scrittore ha nei confronti del lettore nel momento in cui si autopubblica. Ma le cose stanno cambiando e sempre più spesso accade che l’editoria tradizionale si affacci al self publishing “pescando” quegli autori che emergono e pubblicandoli tradizionalmente. In pratica l’autopubblicazione funge un po’ da scouting letterario, evidenziando i gusti del pubblico e le tendenze di mercato. Lo so, così si commercializza la cultura, ma la realtà è questa: si vende ciò che si vende.

9) Grazie Cetta di aver accolto la mia richiesta, saluta i nostri lettori come preferisci e in bocca al lupo per la tua carriera.
- Ti ringrazio per avermi accolta nel tuo blog e per avermi dato l’opportunità di raccontare la mia esperienza. Ai lettori dico solo una cosa: grazie. Avete un grande compito e, da lettrice quale sono, lo riconosco. Dovete preservare la cultura nella memoria e nel tempo e trasmetterla a quelli che verranno. Non smettete mai di farlo, quindi. Noi scrittori cercheremo di rendere questo compito sempre più agevole e piacevole.

Biografia fornita dall'autrice.
Cetta De Luca (pubblica anche con lo pseudonimo Sed C. De Luca, nata a Cirò Marina, Crotone, 1960) è un’appassionata di viaggi, di storia medievale e rinascimentale e letteratura dell‘800 e del ‘900 italiano.
Il suo primo romanzo, Colui che ritorna (Edizioni Melody – Dicembre 2011) ha vinto il Premio Giuria Narrativa dell’edizione 2012 del Concorso Europeo Arti Letterarie Via Francigena e si è classificato tra i primi dieci per il Premio Letterario Sirmione Lugana, affiancando nomi come M.P.Ammirati, M.Gramellini, L. Ligabue.
Nata in una casa di donne è il suo secondo lavoro pubblicato nel febbraio 2013 da L’Erudita, progetto editoriale di Giulio Perrone Editore.
Ha pubblicato una raccolta di poesie in italiano e in inglese dal titolo Appunti (versione in inglese Appunti – Notes from the heart) e una raccolta di racconti umoristici dal titolo Cetteide, in vacanza con mia madre.

Dice di sé.
Mi chiamo Cetta De Luca e scrivo libri. Sono nata in un paese del sud Italia, a Cirò Marina, il paese che ha dato i natali a Aloisyus Lilius, astronomo geniale e visionario che ha creato il calendario gregoriano, e ho sempre trovato interessante questa “matrice” comune, il luogo di nascita, come se un particolare disegno astrale possa favorire la nascita di sognatori, e chi scrive, così come chi guarda le stelle, sognatore lo è.
Scrivo da sempre, poesie, brevi racconti, e sono appassionata di storia e di viaggi. Questo sicuramente traspare nelle mie opere ma da circa un anno è accaduto qualcosa di nuovo. Come racconta in uno suo celeberrimo libricino lo scrittore guatemalteco Eduardo Halfon sono stata colpita dall’angelo letterario, e la patologia di cui si comincia a soffrire da quel momento in poi attualmente (e per fortuna) non ha un rimedio.
Qualcuno ha pensato che per curarmi avessi bisogno di essere pubblicata, e così nel Dicembre del 2011 è uscito il mio primo romanzo, Colui che ritorna che mi ha dato e continua a darmi molte soddisfazioni. Ha vinto il Premio Giuria Narrativa del Concorso Europeo Arti Letterarie Via Francigena ed è tra i dieci finalisti del Premio Letterario Sirmione Lugana assieme a Gramellini, Ammirati, Ligabue e altri “scrittori”.
Poi ho scritto ancora, un romanzo e una particolare raccolta di racconti, e il romanzo è stato pubblicato da L’Erudita, un marchio Giulio Perrone Editore. Il romanzo si intitola Nata in una casa di donne e, a pensarci bene, la storia comincia tutta da lì, anche quella mia di scrittrice. Sono storie di donne che parlano alle donne, e agli uomini che decidono di incontrarle, di conoscerle con curiosità e rispetto. Sono storie intime e profonde, libere e sensuali, scaturite dalla necessità di ritrovare il bandolo segreto e misterioso che collega il femminile al mondo naturale, senza retorica né falso perbenismo.
Ho un ricordo non troppo lontano che è stato un sogno, quasi un presagio.
A Key West, davanti al mare che guarda Cuba, una signora un po’ agé stava seduta su una seggiola, il capo coperto da un cappello di paglia enorme, in mano un quaderno e una penna.
Scriveva un libro, sulla spiaggia di Hemingway. L’ho guardata a lungo e ho pensato: un giorno scriverò un libro, e poi un altro ancora, e poi verrò qui a scrivere, su questa spiaggia, davanti a questo mare. La realizzazione del sogno è vicina: è ora di comprare il biglietto aereo.

mercoledì 17 aprile 2013

Mia intervista radio

Ciao amici vi posto la mia ultima intervista radio, ascoltatela dura pochi minuti ma significativa. Baci ^_^

martedì 16 aprile 2013

Intervista a Monique Scisci


Buongiorno amici, oggi intervisto Monique Scisci che ci racconta di sé e del suo romanzo L'ampolla scarlatta. Per conoscere la sinossi e la copertina del romanzo cliccate qui perché Monique è stata già ospite nel mio blog come consiglio di lettura. ^_^


Ecco cosa ci racconta di sé l’autrice.
Sono nata a Milano il 21 aprile del 1982. Vivo in un paesino immerso nel verde alle porte di Milano insieme a mio marito e alla nostra bellissima cagnolona Michelle.
Ho conseguito il diploma quinquennale di Liceo Artistico con sperimentazione Michelangelo al Liceo Callisto Piazza di Lodi. Iscritta alla facoltà di Scienze e Tecnologie della Comunicazione a Milano, spero un giorno di laurearmi.
Lavoro nel reparto commerciale di un’azienda edile con sede a Segrate e oltre ai tanti impieghi, ho anche collaborato per il settimanale di San Donato Milanese Il Sabato occupandomi delle pagine sportive.
A Luglio 2012 è uscito il mio romanzo d'esordio, urban-fantasy edito da Ciesse Edizioni dal titolo L'Ampolla Scarlatta e a dicembre dello stesso anno, sul blog Alla fine del sogno è stato pubblicato un mio racconto di Natale dal titolo Evanescenze Natalizie, scaricabile gratuitamente dal sito, mentre il racconto L’Ultimo rintocco del Carnevale è stato pubblicato sul Forum di Insaziabili Letture a febbraio 2013, scaricabile anche sul sito.
Da sempre coltivo la passione per i viaggi, adoro le mete fredde, la musica, l’arte e soprattutto la scrittura, che considero l'unico vero mezzo per esprimere e interpretare emozioni profonde.
Mi sono avvicinata al genere fantasy sin da piccola grazie al "Ciclo di Shannara" di Terry Brooks, maturando così forte curiosità per il paranormal.
Ho letto svariate volte Dracula di Bram Stoker che considero la quintessenza del romanzo vampiresco, e visto un'infinità di volte l'omonima pellicola di Francis Ford Coppola.
Sono un lettrice onnivora e instancabile, amo viaggiare con la fantasia. Fortemente impegnata per la salvaguardia degli animali e per il rispetto dell’ambiente.

Ed ecco l'intervista.
1) Ciao cara, benvenuta nel blog. Descrivici Monique fuori la scrittura.
- Ciao Antonella, innanzi tutto, grazie per avermi accolta nel tuo blog. Allora, chi sono fuori dalla scrittura? Ti dirò, una persona che vive alla giornata. Lavoro, casa, cane e un marito molto premuroso senza il quale non avrei mai trovato la mia strada. Adoro viaggiare, prediligo le mete nordiche, il freddo in poche parole e il mio sogno nel cassetto è di andarmene in Alaska per qualche tempo. Ascolto tantissima musica, soprattutto quando scrivo. Mi aiuta a entrare nelle storie che racconto a dare il ritmo all’azione e soprattutto leggo tantissimo. Cos’altro posso dirti, conduco una vita normale, e mi piace così com’è. La scrittura poi, mi ha aperto un mondo e ho conosciuto persone davvero splendide, che mi hanno arricchito.

2) Qual è il tuo sogno più grande, di quelli che stenti a credere che possa realizzarsi?
- Il mio sogno più grande? Pubblicare, perché davvero non credevo fosse possibile, devo dire che è stata una sorpresa straordinaria. Ringrazio ancora Ciesse Edizioni per avermi regalato questo sogno. Avere il mio libro tra le mani mi ha tolto il fiato: ricordo quel giorno con una gioia immensa.  

3) L'ampolla scarlatta è il tuo primo libro? Ci racconti com'è scattata la voglia e la costanza di metter giù le tue idee?
- L’Ampolla Scarlatta è in assoluto il mio primo romanzo, la prima storia che ho trasposto su carta. È nata dal nulla, avevo in mente una protagonista, Aurora e sapevo di voler parlare di creature sovrannaturali, tutto il resto si è srotolato capitolo dopo capitolo. Ho osservato l’evolversi della storia, le dinamiche e la trama si è infittita durante la stesura. Per quanto riguarda la costanza, devo dire che non ho problemi, sono metodica. Scrivere per me è un piacere immenso, quando mi metto davanti al computer, lascio il mondo fuori, chiudo la porta, e immagino.

4) C'è qualcosa di tuo nel romanzo o sei riuscita a distaccarti completamente?
- A mio avviso ogni opera prima racconta molto dell’autore, come una sorta di autobiografia. Esistono meccanismi mentali che influenzano, inconsciamente, la stesura di un testo e non potrebbe essere altrimenti. Le persone sono il risultato delle loro esperienze, gli scrittori non fanno eccezione, anzi sono più sensibili, più percettivi e le opere di fantasia in qualche modo celano situazioni reali. Per quanto mi riguarda, ogni personaggio dell’Ampolla è parte di me. In ognuno ho inserito dettagli e schemi di comportamento che mi contraddistinguono. Con il tempo però, credo che questa tendenza si attenui.

5) Quanto conta la scrittura nella tua vita? Potresti preferirla alla lettura?
- Questa è una domanda interessante perché, in effetti, la scrittura ha un ruolo molto importante nella mia quotidianità. Le storie vivono e prendono forma nella mia mente anche quando non sono davanti al computer. Scrivo appena posso, dedico a quest’attività tutti i miei ritagli di tempo, ma non riesco a porre la scrittura sullo stesso piano della lettura, sono due cose ben distinte. La lettura è un piacere, un momento di puro godimento da cui, se è possibile, traggo spunto. Soprattutto, mi piace ricercare nei romanzi altrui lo stile e l’autore. Senza la lettura non avrei mai pensato di percorrere la strada della scrittura.

6) Quali sono i tuoi generi preferiti e quale libro puoi consigliare come emblema della narrativa contemporanea?
- Non ho un genere preferito, leggo quello che mi piace. Di solito mi baso sulla quarta di copertina, spesso prediligo fantasy, ma sono molto trasversale. Adoro i romanzi storici perché hanno la capacità di proiettarmi in epoche passate che rivivo tramite le descrizioni degli autori. Ho letto ultimamente i libri di Ken Follet, e ne sono rimasta affascinata. Lo stile di questo autore è invidiabile, magari riuscissi un giorno a dare ai miei lettori la metà di quello che lui ha dato a me con i suoi romanzi. Per chi ama scrivere consiglio vivamente On Writing di Stephen King, un saggio davvero illuminante. 

7) Progetti futuri?
- Al momento sto scrivendo il sequel dell’Ampolla Scarlatta. Sono a buon punto, spero di riuscire a concluderlo il prima possibile. È un romanzo più complesso rispetto al primo e di sicuro risponde ad alcuni quesiti lasciati volutamente in sospeso nel primo capitolo. Di recente è uscita un’antologia horror il cui titolo è REM edita da una nuova casa editrice digitale: La Mela Avvelenata, all’interno trovate un mio racconto, dal titolo Rewind Day.
Non appena avrò concluso il romanzo, mi dedicherò a un progetto a cui tengo molto, per il momento è ancora top secret.

8) Grazie Monique di essere stata mia ospite, saluta i lettori del blog e comunica dove possiamo continuare a seguirti.
- Grazie Antonella per avermi ospitato nel tuo bellissimo blog. Un saluto a tutti i tuoi lettori. Se volete potete trovarmi su Facebook, sulla pagina dedicata al romanzo, L’Ampolla Scarlatta, oppure sul mio sito: www.moniquescisci.it

mercoledì 10 aprile 2013

Intervista a Cristina Zavettieri


Oggi amici bloggers ospito una ragazza di talento, paziente che aspetta la giusta CE e non desidera affrettare i tempi. Preferisce ascoltare il parere di noi bloggers per poi giungere alle sue conclusioni. Una scrittrice che adora scrivere senza tornaconto. Volete conoscerla? Forse ne avete già sentito parlare è Cristina Zavettieri che ci presenta il suo romanzo Il figlio ribelle. Per conoscere maggiori dettagli sul libro e sull'autrice cliccate qui perché Cristina è stata già presente nel mio blog tra i consigli di lettura. ;)

1) Ciao Cristina, benvenuta nel blog "Sussurri e parole". Raccontaci di te e di com'è nata la tua passione per la scrittura.
- Prima di tutto, grazie per l’invito, Antonella.
Per qualche strana ragione – come per molti altri scrittori, immagino – mi intimidisce raccontarmi, ma vediamo di esprimere in parole semplici chi sono: sognatrice, romantica, amante della lettura e della scrittura, della storia e dell’arte, del vintage e della natura, della musica e del disegno, la ritrattistica in particolare, dei manga e dei bei film strappalacrime.
Scrivo sin da bambina, già da allora accompagnavo i miei disegni a storie più o meno complesse, per lo più fantasy o contemporanei. Lady Oscar e Sailor Moon hanno influito parecchio sulla mia educazione, sia per la drammaticità da un lato, che per la fantasia dell’altro.

2) Dalla tua biografia si evince l'interesse per i romanzi storici. Cosa ti intriga maggiormente di questo genere letterario?
- Io amo il romance e i suoi sottogeneri, quindi anche gli historical.
Sono affascinata dal passato, dalle epoche diverse, dalle guerre, gli amori (e i gossip che ne susseguivano al tempo, se vogliamo), dalla drammaticità e la semplicità che oggi, in questi esasperanti tempi moderni si è perduta. Antropologicamente parlando mi piace scoprire quanto una cultura, una società sia rimasta intatta, e quanto di questa è cambiata.
Infine, romanticamente parlando, da sognatrice, amo pensare che, nonostante le atrocità commesse dal genere umano, subite dalle donne e i poveri soprattutto, possano trovare uno spiraglio di speranza, magari di piccola verità in questi scritti.

3) Il tuo romanzo è ambientato nel Regno delle due Sicilie. Quanto c'è di storico e quanto è stato romanzato?
- La storia e la mia fantasia si sono amalgamante al punto tale che non saprei dire quanto ci sia di vero e di falso. Direi che un 40% di storia è effettivamente realistico, il resto è tutta farina del mio sacco, compresa la moltitudine di personaggi che ho creato con semplicità e tanta pazienza.

4) Quanto tempo hai impiegato per la stesura dell'idea? Sapevi sin dall'inizio come muovere ogni personaggio o l'ispirazione del momento ha preso il sopravvento?
- Direi tre mesi nel 2010. Ad oggi, il romanzo è in fase di ultimazione.
E no, non sapevo come muovere i personaggi, sono stati loro ad aiutarmi, anche fin troppo bene, spesso spingendomi a cambiare direzione. Ho scoperto che sanno essere delle vere canaglie!!

5) Qual è stata la parte più impegnativa del lavoro? Personalmente mi è piaciuta la napoletanità  del linguaggio usato in alcune occasioni perché fa immergere ancor più nell'epoca descritta. Quale altro elemento troviamo come rappresentativo del momento narrato?
- Devo dire che per me è stato semplice scrivere come raccontare la storia ad un bambino. Ogni qualvolta l’ispirazione mi abbandonava pensavo: “Come la racconteresti a un bambino?” Ed ecco che magicamente, anche le scene di chiaro stampo storico assumevano sfumature diverse, sempre più varie e semplici. Io per prima ho trovato difficoltà a raccontare una realtà che non ho mai conosciuto, quella Napoletana che comunque mi accomuna, in quanto io, donna del Sud. L’idea di scrivere in napoletano, mi è sembrata più che giusta proprio per mantenere fede al contesto storico, e alle parole di quel che un tempo fu Il Re delle Due Sicilie. Lo stesso Ferdinando, come scritto nel libro, avrebbe voluto istituire il napoletano come lingua nazionale.

6) Al momento sono disponibili ben nove capitoli dell'opera. Come mai hai scelto di rendere gratuito un estratto considerevole del libro ma non l'hai ancora inviato ad alcun blog per chiedere una recensione?
- Fondamentalmente sono una persona molto timida, ma con una grande passione: la scrittura. Se ho scelto di pubblicare i primi nove capitoli è stato grazie all’entusiasmo delle mie lettrici storiche, delle mie più care amiche che mi hanno sempre sostenuto. Egoisticamente volevo provare a me stesse quanto quel che era piaciuto su una piattaforma famosa come EFP, potesse interessare e accattivare un pubblico molto più vasto, quello di lettori per passione. Di blogger che ho sempre visto, con professionalità e impegno, dedicarsi a casi editoriali italiani e oltreoceano.
In ultimo, la mia iniziativa volge a smuovere le corde, e i cuori dei lettori, affinché una CE mi noti e decida di fidarsi della sottoscritta.

7) Il tuo progetto è innovativo. Hai scelto un modo alternativo di mostrarti alle case editrici. Dal tuo punto di vista, agli occhi di un editore quanto differisce l'impatto visivo che la diffusione del tuo libro sta ottenendo tra i vari blog dal classico iter dell'invio tramite e-mail?
- Forse è più diretto, ma posso sbagliarmi. So che la strada è lunga e tortuosa e non voglio illudermi, però credo in me, nella gente che mi sostiene. Bisogna sempre combattere per un sogno, nonostante le avversità.

8) Cosa fai quando non scrivi?
- Quando non scrivo leggo, spulcio le nuove uscite sui miei blog preferiti e traggo ispirazione dal quel che mi circonda per creare nuove trame.

9) Hai in mente un nuovo progetto editoriale? Di cosa parlerebbe un tuo prossimo libro?
- La mia mente è un concentrato di idee. Spesso, un’amica mi definisce vulcanica, ed effettivamente ha ragione. Potrei inventare più storie dal nulla in pochissime ore e non mi stancherei.
In futuro potrei proporre un novella sul filone distopico e romantico, ma anche un romanzo d’amore contemporaneo o un più recente new adult.
Davvero non c’è spazio per la fantasia.

10) Grazie Cristina per essere stata con noi, saluti i lettori come preferisci.
- Un caro saluto a te e hai tuoi lettori.
Ti ringrazio ancora per aver scelto di intervistarmi, cara Antonella.

venerdì 5 aprile 2013

Audiorecensione di L'educazione delle fanciulle, F.

Ciao amici, come sempre potete ascoltare l'audio recensione a questo link di spreaker oppure premendo il pulsantino del video ivi sottostante ^_^ Bacini!!!


Recensione
Il libro che vi consiglio questo venerdì è L’educazione delle fanciulle, edito da Einaudi.
Conversazione simulata ma di certo simpatica e a tratti pungenti tra Luciana Littizzetto e Franca Valeri su come siano cambiati i tempi, in meno di 100 pagine. Una rapida panoramica degli anni raccontati dalle nonne a quelli odierni con adolescenti spigliate e arroganti in contrapposizione al perbenismo di generazioni ormai quasi totalmente offuscate dalle mode che condizionano gli usi della società. 
È una lettura piacevole e per nulla impegnativa ma che riesce nel suo intento ossia farci riflettere sugli atteggiamenti femminili e maschili con una base ironica costruita dalla scoppiettante Luciana Littizzetto - alle cui battute non so mai resistere - e al garbo di Franca Valeri che spiega in toni più pacati il suo punto di vista. Nel complesso lo si può ritenere un diversivo leggero e simpatico di affrontare temi sempre attuali ma devo ammettere che l’intervento della Valeri non mi è piaciuto molto sicché estremamente serioso e a tratti deludente. Lo consiglio a chi vuol trascorrere qualche ora in allegria, soffermandosi sul continuo sfuggirci di mano la realtà e le sue continue trasformazioni.

Gadget A scuola con portamento


Ehi ragazzi, avete visto i gadget di A scuola con portamento? Alle mie fan che mi scrivono alla mail sgueglia.antonella@gmail.com chiedendomi il libro possono scegliere di acquistare gli ultimi 2 paia di orecchini rimasti. In ogni caso, invio in omaggio il segnalibro ed una mia foto autografata. ^_^
Un'idea venuta per caso, che riscuote un enorme successo :)
A presto ;)

giovedì 4 aprile 2013

Audio recensione di "Ho smesso di piangere" - V. Pivetti

Ciao amici bloggers, vi posto l'audio recensione di Ho smesso di piangere, autobiografia di Veronica Pivetti. Potete leggerla di seguito oppure ascoltarla a questo link di spreaker e se volete seguitemi pure ^_^
O ancora potete ascoltarla qui sotto cliccando il pulsantino play, baci e alla prossima :)


Oggi vi parlo di un libro che non riguarda l'alta letteratura e neppure i romanzi - che siano d'ispirazione storica o d'amore. Questo è il tipo di narrativa che adoro di più perché vera, ossia l'autobiografia.
Ho smesso di piangere di Veronica Pivetti, edito da Mondadori.
In 170 pagine circa, la famosa conduttrice e attrice ci spiega com'è stata devastante l'onda della depressione durata 5 anni e oltre e che le ha lasciato non pochi danni.
Un matrimonio finito, sesso occasionale, rinchiudersi in casa e uscire solo per visite mediche e per lavoro.
Il sorriso che da sempre accompagna questa donna di spettacolo è stato spento da un malessere fisico, definito con termine semplicistico disfunzione della tiroide.
Nessuno  si sofferma sulle conseguenze di un malessere fisico. Chissà perché, le persone pensano che si diventa indistruttibili sicché, si sa, fin tanto che le tragedie colpiscano estranei è tutto normale e di alcun impatto; ma se succede a un familiare o, ancor peggio, a noi stessi ecco che ci accorgiamo di essere stati stupidi e assenti di fronte al dolore dell'altro.
Ho letto questo libro lo scorso anno ma è tuttora in commercio e, se dopo tanto tempo continua ad avere il suo effetto su di me, vuol dire che è un libro da leggere.
Alla prossima :)

Booktrailer Anteprima Dove osano le farfalle, il mio nuovo romanzo



Ecco in anteprima il booktrailer del mio nuovo romanzo dal titolo Dove osano le farfalle, edito da EMV edizioni, in uscita tra poche settimane, stay tuned ;)

lunedì 25 marzo 2013

Recensione Il Ballo, Irène Némirovsky

Cari amici, oggi nuova audio recensione per il mio blog. Come sempre potete leggerla oppure ascoltarla cliccando il link di spreaker qui (aggiungetevi) oppure al video che allego sotto la recensione. Baci :)


Oggi la recensione tocca a Il Ballo, un racconto breve di Irène Némirovsky.
Simpatici personaggi alquanto bizzarri, i signori Kampf, divenuti pomposi insieme ad una ricchezza acquisita dal Alfred, la cui provenienza - un colpo di fortuna in borsa - era ignorata dal circondario. 
Con l'ansia di essere benvoluti nella ricca borghesia, Rosine indice un ballo in casa sua al quale sogna di poter metter piede la quattordicenne Antoinette, loro figlia. Di carattere irruento e indomabile, Antoinette assapora sentimenti di rancore e odio verso i suoi genitori e la sua istitutrice, l'inglese Miss Betty. 
Chiunque le vieti un desiderio diviene ai suoi occhi un individuo ignobile e indegno del suo rispetto.
I signori Kampf, insieme alla tanto agognata ascesa sociale, si affrettano ad istruire la loro unica figlia tra pianoforte e regole di bon ton, ignorando i sentimenti della ragazza.
Esile, di carnagione estremamente pallida, la giovane esprime il suo interesse nel prendere parte al ballo familiare ma Rosine la zittisce in malo modo; è in quell'occasione che Antoinette piange per la prima volta lacrime amare, assaporandole sicché prova del suo passaggio all'età adulta.
Ma in cosa consiste la maturità a cui anela la giovane? Si tratta dell'ingresso in società oppure riguarda la consapevolezza del potere di chi fa un sapiente uso dell'intelletto?
Lascio a voi la curiosità di leggere questo racconto della Némirovsky che la dice tutta su cosa pensava del suo ceto d'appartenenza.
Alla prossima.

Intervista radiofonica per presentare A scuola con portamento

Ecco la meravigliosa intervista rilasciata a Franco Simeri nel suo programma Punto e Virgola.

Pochi minuti per presentare il primo romanzo ;)

mercoledì 20 marzo 2013

lunedì 18 marzo 2013

Intervista a Carla de Falco

Ciao amici bloggers
oggi ospito con piacere un'artista della mia terra, Carla de Falco che ha edito con Laura Capone Editore la sua raccolta di poesie Il soffio delle radici. Prima di leggere la poesia che ci ha gentilmente offerto, vi invito a leggere la sua nota biografica.


Carla de Falco (Napoli, 1972) si è laureata in Lettere e ha conseguito un Master in Sviluppo Internazionale. Potesse, rinascerebbe frontiera, per avere due orizzonti da guardare.
Dopo una carriera aziendale nelle risorse umane, oggi ha scelto di insegnare nella scuola pubblica. Ha cominciato a scrivere poesia nel 2012 e, sin dal primo anno d’attività letteraria, ha vinto decine di concorsi letterari nazionali, ottenendo premi e riconoscimenti di prestigio. Le pubblicazioni che riportano sue poesie sono, allo stato, già una trentina. Nessuna di esse con contributo a carico dell’autore.
Ha pubblicato Il soffio delle radici, Laura Capone editore, Milano 2012.


il canto al tramonto

scende il canto fino nella valle
rotondo come bulbo d’amaryllis
maledetto come fiore d’agave.
scende il canto mio fino giù a valle
a commuovere anche i pensieri
seduti a cuccia nei salotti buoni
e a coprire, molto più dei tuoni,
tv,pc, playstation e telefonini.
scendi canto e vai fino a valle
e vola ovunque, ma tieniti basso:
il tuo traguardo sono cuori brevi
che grondano brevissimi tormenti.
ammira la potenza misteriosa
di ogni cosa che affiora dalla terra
come il fiore che sboccia inesorabile
tra le pieghe di una crepa livida.
nota la calma dell’inevitabile
che scuote fin dentro le viscere
adora il passo del mare immutabile
da sempre in tormentato viaggio
verso la riva morbida e ritrosa.
racconta ogni più piccola cosa e
l’intenso chiarore di giorni a ritroso
lucidati nelle aurore del ricordo.
conserva sempre, a qualsiasi costo,
l’orgoglio ferito e contorto
del tuo istinto forte del sud.
non schivare il vento se urla
e vuole rigarti la faccia.
non ti dispiaccia concedere ogni tanto
un sorriso impertinente e tentatore
che apra d’impeto una porta
con un colpo d’aria fresca e nuova.
scova la folla calda negli spazi angusti
e dille quanto a lungo l’hai cercata
che sei arrivato ora, qui al tramonto,
come un amore stanco ed affamato
che rientra a casa dopo lunga assenza.


Intervista.
1. Ciao Carla benvenuta nel blog. Domanda d’apertura: da quanto tempo scrivi poesie e quando hai pensato di poter comunicare agli altri percezioni comuni?
- Prima di scrivere, ho letto tantissimo: non è bene andare ad ingrossare il folto gregge di sedicenti scrittori che non leggono. È come un lavoro geotecnico: leggere aiuta a misurarci, prima dello scavo che è la scrittura. Leggere ci fa prendere consapevolezza, come diceva Saramago, che tutto in realtà è già detto. Quindi è bene bandire sentimentalismi ed egotismi: se proprio occorre dire di nuovo qualcosa, bisogna farlo in modo originale e migliore degli altri. Poi, ho fatto carotaggi per esercitarmi nelle forme di scrittura più varia: non mi è stato chiaro da subito, infatti, quale fosse il mio canale espressivo privilegiato. Mi sono data tempo per sperimentare. A gennaio del 2012 ho scelto e ho cominciato a scrivere poesia. Non mi sono più fermata.

2. Alla fine dello scorso anno hai pubblicato Il soffio delle radici con Laura Capone Editore. Quanto è stato difficile trovare un editore disposto a credere ancora al potere della poesia?
- A lungo ho cercato qualcuno che avesse il senso del proprio mestiere e la dignità del proprio ruolo. In poche parole, a lungo ho cercato un editore degno di questo nome, che credesse nella letteratura, selezionasse i testi, desse spazio ad autori veri, cioè a gente che scrive per insopprimibile esigenza d’arte e non a dilettanti prestati alla tastiera. Ho trovato la LCE (Laura Capone Editore) per caso, dopo aver appreso su un sito della sua posizione dichiaratamente anti E.A.P. Le ho inviato il manoscritto ed ho atteso. Come fanno tutti. Mi è andata molto bene.

3. Insieme all’intervista, abbiamo allegato anche un tuo lavoro, che troviamo nella silloge, Il canto al tramonto. Parlaci di come hanno preso vita quei versi e delle sensazioni che hai provato.
- La vera poesia non è mai solo di chi la scrive. C'è in essa un segreto più profondo venuto prima della forma e del significato. Sosteneva Ungaretti: la poesia è poesia quando porta con sé un segreto. Un cuore pulsante di cui neppure noi autori possiamo avere conoscenza, ma solo fare esperienza. Non so dunque che senso abbia raccontare la genesi di una poesia, dal momento che essa è affidata alla costante reinterpretazione di chi la legge. Per esempio, in un passaggio di questi versi parlo del sud. Ma la terra d’origine, che è per tutti i poeti una fonte d’ispirazione, qui ha valore – diciamo così –simbolico. Ciascuno di noi porta con sé nella vita il bagaglio di ciò che è stato prima di lui: le sue origini, le sue radici. Si tratta di luoghi, colori, tratti – certo – ma anche di elementi primigeni, che condizionano la nostra identità diciamo così “umana”. Sono l’amore, l’odio, il desiderio, la violenza, la passione, la rabbia, il dispetto, la speranza, la paura, la nostalgia. E di queste “radici” canta anche la mia poesia. Radici dolorose, perché quel po’ che sopravvive a volte sembra perso per sempre, ma il poeta è chiamato a ritrovarne il senso.

4.
scendi canto e vai fino a valle
e vola ovunque, ma tieniti basso:
il tuo traguardo sono cuori brevi
che grondano brevissimi tormenti.

Questi sono i versi che più mi han colpita. A chi sono rivolte, dunque, le tue poesie?
- All’Uomo.

5. Mi dicevi che per scelta artistica non usi le maiuscole. Raccontaci come si differenzia il tuo stile.
- Il mio è un equilibrismo semiotico che può ricordare Cummings, ma che implicitamente sottintende che la poesia non “significa”, non va a capo, non inizia, non termina, non interrompe mai il proprio incessante dialogo interiore con le generazioni.  La poesia solca.

6. Hai mai scritto un racconto o un romanzo? Ne vedi in futuro?
- No, per ora no. Sai... la poesia viene vissuta da molti come una sorta di arte “aliena” o, quanto meno, errata. Per il mercato editoriale, per il pubblico, per la critica. Eppure nessuno, credo, si sognerebbe mai di chiedere ad un pittore “Pensi che realizzerai una scultura?”. È una domanda strana, perché – in qualche modo – sembra sottintendere una gerarchia d’opportunità tra le arti ed implicitamente cataloga la poesia come arte più “debole”, anche nel suo elitarismo. Io, come Montale, credo nella inutile nobiltà della poesia E così scrivo poesia e non prosa. Perché sono una donna libera e faccio solo ciò che mi riesce meglio.

7. Al momento sei impegnata in diverse presentazioni. Descrivi in un aggettivo cosa provi nel vedere tante persone disposte ad ascoltare te e le tue poesie.
- Ci provo con un sostantivo: miracolo.
La poesia è un’arte povera di mezzi, inutile per molti, errata per il mercato. Eppure, paradossalmente, c’è tanta domanda di poesia. Ogni volta che vengo invitata a conferenze, organizzo un reading o ritiro premi letterari, ricevo in tal senso una conferma. E mi piace essere lì, tra quella gente che chiude gli occhi quando leggo, come per assaporare meglio ogni verso, ogni brivido.

8. Progetti futuri?
- Intanto un tour italiano, per portare nelle librerie indipendenti, nelle associazioni culturali e nelle scuole la poesia “vivente” de Il soffio delle radici. Poi un nuovo libro di poesia, a cui sto già lavorando.

Grazie Carla di essere stata mia ospite, saluta i lettori del blog.
- Ti ringrazio molto della ospitalità ed invito i tuoi lettori alla presentazione del mio libro che si terrà a Napoli presso la Scuola d’Arte In form of art di Via Montesanto 52, il prossimo 19 aprile 2013 alle 17.30. L’ingresso è libero, le emozioni sono gratuite.

Ricordo che potete seguirla sulla fan page del libro
oppure sul suo blog 


8 premio Liebster al mio blog ^.^



Ciao amici, dato che dal precedente post ho ricevuto altri premi, mi sembrava doveroso sottolineare che se ne sono aggiunti altri di premi (e anche per darmi un po' di arie XD) così inserisco il link in cui trovate il post con tutte le domande (88!!!) a cui ho risposto, le 11 formulate per i blog che ho premiato e le 11 cose su di me ^.^ Questo è il link elenco di tutte le domande
Zaoooooooooooooooooooooooooo!!! Bacini!

sabato 16 marzo 2013

Audio-recensione di Rising Love, R. Baldini.

Ciamo amici oggi vi propongo la prima recensione sia scritta sia audio che potrete ascoltare dal video di you tube in allegato oppure direttamente su spreaker.com.
Ho pensato di dare un tocco di brio fornendo l'opzione di leggere o cliccare l'audio-recensione così da poter navigare tranquillamente.
Oggi vi presento il racconto di Roberto Baldini dal titolo Rising Love che potete acquistare su amazon al costo di 1,03 €. Ho già ospitato Roberto con un altro suo racconto, la cui recensione è inserita in questo link del blog: Sogno d'amore.


Sinossi.
Heather e Jake sono amici sin dall’infanzia. Giochi, corse spensierate, merende allegre, il sole che bacia i loro volti. Una vita perfetta, finché si resta bambini. Poi, però, si cresce…
Le scuole superiori, nuovi amici, nuovi compiti, le feste… E il cuore che, ora, batte per qualcosa di diverso dalle bambole o dalle macchinine. Un cuore che sembra conoscere già il segreto che non li fa dormire la notte, ma il cervello non sembra recepire i suoi impulsi.
Luci soffuse, una melodia che entra nell’anima, l’Amore sboccia tra Heather e Jake. Un Amore che durerà una notte, poiché i due innamorati saranno ben presto divisi da centinaia di chilometri…
Gli anni passano, l’Amore sembra essersi addormentato in un limbo. Jake e Heather ora lavorano, hanno qualcuno al loro fianco, un qualcuno che conoscono da anni eppure considerano estraneo…
Un evento funesto li fa tornare al loro piccolo paesino. Rivedersi dopo tanti anni potrebbe essere l’occasione per dare un calcio definitivo al passato… o aprire una porta al futuro?


Recensione.
Breve racconto di una favola di altri tempi dedicato ai giovanissimi.
L'amore vero, quello che supera ogni ostacolo e aleggia nell'animo nonostante il passare degli anni.
Tutto ha inizio da bambini quando Jake e Heather giocano spensierati. Col tempo l'amicizia si trasforma in qualcosa di più. Un interesse lega i due giovani, entrambi sospettosi di questo nuovo sentimento, più intenso della complicità infantile.
Purtroppo non sempre si riesce ad essere costanti nelle proprie scelte e quando le strade si separano non è facile acciuffare le persone e tenersele strette. Ed è così che la passione vissuta in un momento resta un ricordo conservato in un angolino del cuore.
L'amore però, quello vero, è ben altro. Non equivale a un breve scambio di corpi ansiosi e i nostri amici ne avranno un assaggio... ma cosa accadrà? Riusciranno ad essere appagati e a dimenticare il legame adolescenziale? Esiste l'amore eterno e se sì di quanto tempo necessitiamo per scoprirlo?
Per conoscere il finale dovete scaricare l'ebook su amazon al costo di 1,03 €, per quanto riguarda la mia domanda, beh, dovrete rifletterci da soli.
Alla prossima.

Potete ascoltare la recensione audio cliccando il link di spreaker, oppure premete il pulsantino ivi sottostante di you tube ^-^

venerdì 15 marzo 2013

Oggi finalmente esce A scuola con portamento

Ciao amici, oggi esce ufficialmente il mio A scuola con portamento, date un'occhiata a questo simpatico video realizzato con le migliori recensioni. Vi ricordo che il libro è acquistabile sia in formato pdf sia cartaceo sul sito www.montecovello.com, su on line store e ordinandolo in libreria. Baci ^.^


giovedì 14 marzo 2013

Premio Liebster Award



Premio Liebster blog award.
Con orgoglio inserisco questo post nel blog per ringraziare le 4 colleghe bloggers che hanno premiato il mio piccolo angolino di consigli e critica letteraria. E sono: Giovanna di Confession of a small town bookaholic-reading at 5 of clock, Izi e Effy di Emozioni d’inchiostro, Marina di Terre di Arret, Myriam di Le Passioni di Brully, Linda Bertasi Blog, Il Blog di Rossana Lozzio, Lost in a real good book e Il Volo della fantasia.
Bene, in cosa consiste il premio? Liebster award è stato ideato in Germania per sostenere i blog meritevoli con meno di 200 followers, quindi grazie a tutti di aver pensato a me. In basso trovate le risposte alle 11 domande poste da ogni blog che mi ha nominato (quindi 44 *.*) in più 11 chicche su di me, i blog che secondo me hanno meritato il premio e le 11 domande a cui dovranno rispondere a loro volta. In alcune risposte ho anche citato amici autori ;) Tutto chiaro? Ma certo che sì, allora tuffiamoci!!!

Domande del blog Confession of a small town bookaholic - Reading at 5 of clock
1. Il personaggio che vi ha fatto sorridere di più?
Milena Costa, protagonista di Amori e Pasticci su Facebook di Valentina Cavallaro. Ironica, goffa e simpaticissima.
2. E quello che vi ha fatto innervosire di più? (O che avete odiato)
Amanda, protagonista del libro L’amore quando c’era di Chiara Gamberale. Insopportabile e inconcludente come del resto il libro.
3. Il libro che avete amato e odiato? (Odiato è ovvio perché u.u)
Nessuno sa di noi di Simona Sparaco. Libro bellissimo, storia appassionante ma da leggere a tappe perché spesso troppo minuzioso in dettagli a volte superflui e irritanti per questo.
4. Quando leggete solitamente bevete qualcosa? Caffè, cioccolata, tè?
Acqua e raramente succhi.
5. Qual è stato il primo libro che avete letto e che ricordate?
Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro.
6. Il libro che vorreste consigliare a chi vi sta leggendo?
Mancarsi di Diego De Silva
7. Quando entrate in libreria qual è il primo settore in cui vi recate?
Novità.
8. Cosa vi piace della lettura (come hobby)?
Entrare in un mondo dove non si è osservati ma si è soltanto spettatori.
9. Avete un libro nel cassetto?
Eh, hai voglia!!! Ne ho scritti tre, uno appena pubblicato e due di prossima pubblicazione. Già iniziato il quarto ;)
10. Preferite leggere d'inverno, vicino ad un camino con una bella coperta e una cioccolata calda o d'estate su una spiaggia assolata e solo il rumore a farvi compagnia?
Preferisco leggere d’inverno, a letto; leggo molto anche d’estate ma mai in spiaggia.
11. Siete soliti ascoltare musica durante le vostre letture? O non volete distrazioni?
Mai, seppur piacevolissima a volte la musica distrae e diventa un piccolo rumore se si è concentrati in altro. Il silenzio aiuta a compenetrarsi nei personaggi.

Domande del blog Emozioni d’inchiostro
1. Un libro un'emozione… quale libro ti ha suscitato rabbia? Come mai?
Un burqa per amore di Reyes Monforte l’ho iniziato e divorato ma, verso la fine, ho dovuto stopparlo. Mi sono calata troppo nella donna e la rabbia per la sua situazione non mi ha permesso di proseguire la lettura. Prima o poi mi farò forza e lo terminerò.
2. Esiste un libro che ti abbia fatto piangere? Perché?
Molti libri mi hanno commossa, è il vanto di una buona lettura. L’ultimo per cui mi sono sorpresa in lacrime è stato Innamorarsi a New York di Melissa Hill, titolo che fa pensare ad un libro romantico e sciocco ma è tutt’altro, ve l’assicuro.
3. Qual è il libro più importante per voi che avete recensito e perché è così importante?
Sinnerman di Sonia Paolini, trovo che sia un ottimo romanzo, scritto molto bene e credo che l’autrice farà mota strada. È importante proprio perché credo nel suo talento e spero che da emergente diventi affermata, se lo merita.
4. Un libro un colore… assegnate uno dei colori scelti da noi a una sensazione e a un libro spiegando perché…
ROSSO - ARANCIONE - BLU - NERO - VIOLA – VERDE
Scelgo il nero, ricordando la tristezza che mi ha trasmesso il libro Da quando non ci sei di Louise Candlish.
5. Quando comprate un libro, lo fate lasciandovi guidare dalle emozioni, dalle recensioni lette o da altro?
Assolutamente dall’istinto. Lo so che non è una mossa intelligente ma io adoro le copertine e se un libro ne ha una orrenda non riesco a comprarlo a meno che non goda di ottima fama. In genere non leggo le recensioni altrui prima di comprarlo perché mi piace avere una mia opinione senza lasciarmi influenzare dagli altri.
6. Quando entrate nella vostra libreria di fiducia in che Reparto andate e perché?
Reparto novità perché devo scoprire cosa c’è di nuovo nell’aria.
7. Avete mai provato a prendere un libro che non era il vostro genere e amarlo all'impazzata? se sì, quale?
Sì, Il libro segreto delle sirene di P. C. Cast. Assolutamente non nelle mie corde eppure ho apprezzato non solo il libro ma la cultura dell’autrice che spaziava dal fantasy al medioevo con facilità.
8. Un libro una vacanza… abbinate a ogni vacanza un libro e spiegate perché...
MARE - MONTAGNA - LAGO - CASA
Al mare associo una lettura leggera (perché il sole che picchia non mi fa concentrare) quindi scelgo L’educazione delle fanciulle di Franca Valeri e Luciana Littizzetto. In montagna facciamo un bel libro appassionante come Una casa di petali rossi di Kamala Nair. Lago e casa mi sembra uguale per me visto che abito a due passi dal lago quindi le unisco in un’unica risposta con Ti amo, ti odio, mi manchi di Niamh Greene, un romanzo di formazione.
9. Qual è la frase che vi sprigiona più emozioni?
Più che la frase, la parola “segreto”. Non resisto ad alcun libro se ha questa parola nella sinossi!!!
10. Preferite ricevere un libro per regalo o sceglierlo personalmente? Come mai?
Preferisco sceglierlo personalmente ma se la persona in questione mi conosce non può sbagliare.
11. C'è un personaggio dei vostri libri che avreste voluto fosse reale? Quale e perché? Cosa ci avreste fatto?
Beh rispondo tirando in ballo un mio libro A scuola con portamento. Vorrei che Sharon – l’arpia della scuola – fosse in carne ed ossa per fargliene un paio di quelle che combina a Cristina, la mia protagonista.

Domande del blog Terre di Arret
1. Qual è il primo libro che ti viene in mente?
Sorelle di Ellie Campbell
2. Ti ricordi quale è stato il primo libro che hai letto?
Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro
3. Film preferito?
Piccole donne, 1949
4. Ultimo film o telefilm visto in tv
Desperate housewives
5. Sai cucinare?
Ovvio!!!
6. Hai una specialità artistica o ti piacerebbe averla?
Assolutamente zero specialità artistiche ma forse, sotto sotto, so disegnare e probabilmente potrei essere una brava autrice di libri, questo non spetta a me dirlo...
7. Cartone animato preferito?
Eh qua andiamo ai tempi remotissimi... rispondo ancora con Piccole donne.
8. Un personaggio di un libro che non riesci a toglierti dalla testa?
Più che un personaggio del libro è un personaggio televisivo che ha scritto la sua autobiografia parlando di un tema attualissimo come la depressione ossia Veronica Pivetti.
9. Se fossi una creatura immaginaria quale saresti?
Una fatina buona che ti toglie sempre dai guai
10. Se potessi viaggiare nel tempo in che epoca ti recheresti?
Per un breve soggiorno di mezza giornata potrei rispondere nel 1800 per conoscere dal vivo l'imperatrice Elisabetta e constatarne la bellezza ma soprattutto per dirle che ci hanno martellato (per usare un termine gentile) con i film interpretati dalla bellissima quanto inquietante Romy Schneider.
11. Bianco o Nero?
Bianco bianco bianco!!!

Domande del blog Le passioni di Brully
1.Il tuo genere letterario preferito.
Narrativa femminile.
2.Su che libro hai fatto la tua prima recensione?
La prima recensione del blog è stata “Quel ridicolo pensiero” di Simona Giorgino.
3.Dolce o salato?
Salato forever!!! Anche se vado matta per la cioccolata!
4.Il tuo sogno nel cassetto.
La felicità!!!
5.Cartaceo o ebook?
Boh? È lo stesso, prima ero in fissa con il cartaceo ma sei ha un buon lettore ebook va bene anche il virtuale.
6.Ti piacerebbe essere immortale?
Ma no, scherzi? Sai che noia ;)
7.Che colore detesti?
Il viola acceso quasi quanto l’arrancione.
8.Un ricordo piacevole d'infanzia.
Eh ce ne sono tanti, vediamo un po’… le gite fuori porta e al mare con papino e il resto della banda.
9.Preferisci i capelli lisci o ricci?
Capelli ricci, il liscio mi fa effetto Mortisia :P
10.Un libro che hai lasciato perché non riuscivi a finire.
Falli soffrire, gli uomini preferiscono le stronze di Sherry Argov. Potevo dare io consigli a lei :D
11.Un libro che non smetteresti mai di leggere.
Ce ne sono tanti, sai? Beh come nelle altre domande del blog il titolo che dirò appare in tutte le sue forme (film, cartone e libro) perché mi ricorda la mia infanzia e la mia famiglia, quindi Piccole Donne di Louisa May Alcott.

Domande di Linda Bertasi blog
1. Qual è il libro le cui parole riecheggiano ancora dentro di te?
Ehm se devo proprio essere sincera, in testa ho le parole di un mio libro “Dove osano le farfalle” che uscirà a breve. Sarà perché ho appena terminato di editarlo ma il capitolo finale è ricco di suggestioni e ancora ne avverto il dolore di quando ho creato l’ambientazione e i dialoghi.
2. Quale personaggio è entrato nei tuoi sogni la notte?
Nicola di Mancarsi, un libro di Diego De Silva. La sua insoddisfazione dovuta all'annullamento verso una relazione sbagliata non mi ha fatto dormire la notte in cui l’ho letto.
3. Qual è l'ambientazione che più ti ha rapito?
Di certo l’alternarsi tra fantasy e medioevo che troviamo nell'opera Il libro segreto delle sirene di P. C. Cast.
4. Il libro che ti ha scioccato?
Bruciata Viva di Suad
5 Il miglior incipit?
Una casa di petali rossi di Kamala Nair
6. Il miglior finale?
Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro.
7. Il primo libro che hai letto?
Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro.
8. Devi salvare uno solo dei romanzi della tua libreria, quale scegli?
La lista dei desideri dimenticati di Robin Gold, devo assolutamente leggerlo ma non ne ho il tempo perché troppo impegnata con le recensioni richieste e con il lavoro.
9. L'autore di cui non puoi proprio fare a meno?
Beh non è un autore cult ma Sophie Kinsella perché devo ridere quando leggo e non mi faccio mai mancare un suo libro.
10. Il libro più breve in assoluto che hai letto?
Diario di bordo di Ramon Cortes.
11. Il libro che ti ha cambiato la vita?
Purtroppo devo ancora leggerlo, per quanti capolavori abbia già consumato nessuno mi ha cambiato la vita.

Domande dal Blog di Rossana Lozzio
1.   Scrivi di un genere soltanto o ti cimenti in più generi?
Scrivo solo narrativa, spaziando magari per fascia d’età.
2.   Se hai scelto di scrivere di un solo genere, ci spieghi perché?
Scrivo solo narrativa perché sono fermamente convinta che un autore debba restare coerente con il proprio modo di essere. Sono in pochi coloro che possono scrivere horror, fantasy e libri per bambini mantenendo sempre un livello alto.
3.   Se avessi potuto scrivere un libro di successo, quale sarebbe?
Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.
4.   Quali caratteristiche bisognerebbe avere, secondo te, per potersi definire "scrittore"?
Introspezione, carisma, cultura e sapersi immedesimare nei personaggi assumendo vari modi di porsi e di discorrere.
5.   Giornalista o scrittore... meglio la prima o la seconda professione?
La seconda senza dubbio.
6.   Se potessi riportare in vita uno scrittore del passato, chi sceglieresti?
Lousa May Alcott.
7.   Esiste uno dei personaggi creati da te di cui potresti innamorarti?
Certo, in ogni mio libro c’è l’uomo perfetto che non è altri che mio marito.
8.   Se sì, ci racconti perché?
Ops! L’ho detto sopra…
9.   Chi ringrazieresti se vincessi un riconoscimento famoso e chi no?
Ringrazierei chi ha fatto in modo che lo vincessi… non ringrazierei chi ha speso le sue energie per invidiarmi.
10. Pensi mai di smettere di scrivere?
Potrei se non avessi più nulla da raccontare.
11. C'è uno scrittore esordiente/emergente che ammiri in modo particolare?
Lucilla Leone con il suo Indio. Una bella storia, ben raccontata e lei ha tanta grinta.

Domande del blog Il volo della fantasia
1) Domanda classica: quale libro porti nel cuore?
Il primo libro non si scorda mai, quindi Va dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro.
2) Se potessi incontrare un autore, vivo o morto, chi sarebbe e cosa vorresti dirgli?
Louisa May Alcott, scrivi ancora qualche pagina perché il tuo modo di raccontare la famiglia mi commuove nonostante il passare dei secoli.
3) La frase più bella di un romanzo che hai letto?
Sono andata a prendere il libro perché a memoria non avrei saputo riportarla a dovere.
“Mi sedetti accanto a lui e mi appoggiai alla sua spalla. Poi, quello che avevo sperato accadesse, accadde. Ci baciammo al chiaro di luna. E in quel momento ne fui felicemente consapevole. Ecco, questa è casa.” Da Amore, zucchero e cannella di Amy Bratley.
4) Uno scrittore di cui non comprendi il successo?
Fabio Volo.
5) Quali sono le sensazioni che ti regala un buon romanzo?
Emozioni, qualunque esse siano positive o negative; un buon romanzo deve suscitare emozioni e non noia.
6) Quali gli ingredienti di un libri perfetto?
Pathos senza erotismo dettagliatamente descritto, riflessioni, avventura e mistero.
7) Leggi esordienti?
Certo ho un blog quasi esclusivamente per loro.
8) I libri che porteresti su un isola deserta? (non più di dieci)
Beh guardo un attimo in libreria quelli che non ho letto perché difficilmente salverei uno che ho già letto, non perché non lo meritino ma solo perché mi piace leggere sempre novità. (E comunque basterebbe portarmi l’ipad).
Così diversa da me e Eve Greene di Susan Fletcher e L’armadio dei vestiti dimenticati di Rikka Pulkkinen.
9) Come vedi il rapporto libri/cinema?
Pessimo, difficile rappresentare in un film ciò che l’autore avrebbe voluto. C’è sempre la mano del regista che stravolge tutto.
10) Lieto fine, finale struggente o fine aperta?
Finale aperto, forever!!!
11) Qual è la cosa che ti fa decidere sull'acquisto di un libro?
La copertina, lo so non è sensato ma io adoro le copertine. Anche la struttura ossia capitoli di 40 pagine l’uno mi fa capire che è prolisso e inconcludente fino a portarti alla noia e risalire verso la fine. Troppo una tortura.

Domande del blog Lost in a real good book
1. Il libro più bello che hai mai letto?
Sorelle di Ellie Campbell.
2. Dimmi il nome di uno scrittore sopravvalutato e il nome di uno sottovalutato
Sopravvalutato Fabio Volo, me lo ritrovo anche nelle citazioni facebookiane... Sottovalutato boh forse Federico Moccia, stanno tutti lì ad azzannarlo perché troppo infantile nei dialoghi e banale nelle storie e non comprendono che i suoi lavori sono diretti ad una fascia d'eta a cui quelle storie piacciono e servono per confrontarsi.
3. Qual è la tua citazione preferita presa da un libro?
Eheheh Va dove ti porta il cuore; io lo faccio sempre, non lascio che i miei piedi prendano il sopravvento sul cuore.
4. C'è un personaggio che vorresti essere?
Un personaggio di romanzi no ma un personaggio famoso sì. Per un giorno vorrei essere Audrey Hepburn.
5. Letteratura italiana o letteratura straniera?
Mi piacciono entrambe ma preferisco la nostrana perché sono convinta che ci sono troppi talenti ignorati di cui dovremmo andar fieri.
6. Preferisci i libri unici o le saghe?
Preferisco il libro unico perché la storia ha la sua conclusione; tuttavia non escludo le saghe.
7. L'esordiente migliore di cui hai letto finora?
Sonia Paolini e il suo romanzo Sinnerman.
8. Puoi rubare la carriera ad uno scrittore: chi scegli?
Ma la mia preferita, ovvio, Susanna Tamaro... poi gliela restituisco ;)
9. Libri in prestito o acquistati?
Acquistati, assolutamente acquistati. Non vorrei mai pensare dove si è trovato quel libro prima di finire tra le mie candide manine.
10. Qual è il genere letterario che prediligi?
Narrativa forever!!!
11. Meglio leggere o meglio scrivere?
Entrambe le cose... la prima mi rilassa, la seconda mi turba un po' perché impegnativa. Se proprio devo scegliere, allora scrivere.

11 cose su di me
1 amo il mare
2 odio insetti, molluschi, artropodi e mettiamoci pure i piccioni perché hanno un verso snervante XD
3 sono sposata :p
4 sono iperattiva
5 nervosa e a volte isterica
6 forte e determinate, non mi lascio calpestare
7 sensibile ma quando mi feriscono indosso una maschera di indifferenza ma poi riparto alla grande
8 amo la lettura, scrivere, cucinare e farmi strabellissima
9 sono allegra e credo nel potere magico di una sana risata, anche quando vorresti solo piangere
10 odio la falsità
11 credo nei valori, amicizia (vera), famiglia e amore

11 blog premiati
1 Io scrittore
2 Gilly in booksland
3 Hapy red book
4 Il blog di Chiara
5 Linda Bertasi blog
6 Il giornale di Roberto B.
7 Le passioni di Brully
8 I libri di Lo
9 Lost in a real good book
10 Stella Magazine
11 Paperplane the flying words

Ecco cosa dovranno fare.
- Ringraziare i blog che ti hanno assegnato il premio citandoli nel post
- Rispondere alle undici domande poste dal blog stesso
- Scrivere undici cose su di te
- Premiare, a tua volta, undici blog con meno di 200 followers
- Formulare altre undici domande a cui gli altri blogger dovranno rispondere
- Informare i blogger del premio assegnato.

E queste son le mie domande!!! Bacini ;)

Le mie domande
1 Di quante pagine era il libro più consistente che avete letto?
2 Vi siete mai presi una cotta per un personaggio maschile di un libro (o anche femminile perché no :P)?
3 Qual è il libro che vi ha fatto ridere di più?
4 E quello che invece vi ha fatto piangere consumando un pacchetto di fazzoletti?
5 Vi siete mai ritrovate in un personaggio uguale a voi in tutto?
6 Quale libro possiede la copertina più bella in assoluto?
7 Qual è il primo libro che avete letto?
8 Quale libro avete chiuso dopo poche pagine e riposto in un angolo invisibile della libreria?
9 Di quale libro avreste cambiato il finale?
10 Quale libro consigliereste?
11 E quale sconsigliereste?